Respiro. Apro gli occhi e un’onda salata me li richiude
all’istante. Do un paio di bracciate; non ho mai imparato lo stile
libero alla perfezione: nell’acqua sono un disordinato, ma galleggio, e
ho un sacco di fiato, e così mi basta.
Il fondo è scuro e gelido, mi avvicino alla riva senza quasi fermarmi e
la vedo, sull’asciugamano a pois gialli. Ha gli occhiali da sole e un
cappello largo, sembra uscita da un vecchio film, di quelli da non
guardare mai da solo. Raggiungo la battigia, resto in piedi, il vento
autunnale mi fa rabbrividire. Poggia il romanzo che sta leggendo
(«Dumas, si pronuncia Dumas» non son mai riuscito a dirlo, non come
voleva lei) e mi guarda, divertita.
«Nessuno fa il bagno ad ottobre!» sorride, è bellissima. Mi indica un
luogo che ora è lontano, lontanissimo «Non vedi? Le foglie già cadono.»
[questo raccontino è stato pubblicato mesi fa su iBiglietti. Il sito è molto carino, dategli un'occhiata.]
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